La giornata si conclude con gli interventi delle prof.sse Piera Cavaglià e Marcella Farina.
Sono due "ottiche" sull'apporto delle FMA alla riflessione sull'educazione.
Piera Cavaglià presenta gli Orientamenti dell'Istituto per l'educazione delle giovani attraverso un percorso diacronico, mentre la prof.ssa Marcella Farina la riflessione pedagogica salesiana e preventiva sulla donna nella Facoltà «Auxilium».
Il primo intervento, ha alla base alcune domande. Si chiede Piera Cavaglià: "Quali orientamenti hanno sostenuto lungo la storia la missione delle FMA nell’educazione? Vi sono linee propositive che hanno ispirato, guidato e anche verificato l’impegno di chi si dedicava e si dedica all’educazione? Che cosa ha garantito continuità e vitalità al processo di inculturazione del carisma educativo di don Bosco e di Maria D. Mazzarello nel tempo?"
La relazione percorre in senso diacronico 150 anni di storia in cui si rileva che lo svolgimento quotidiano della sua missione si è continuamente confrontato con i bisogni educativi delle giovani e dei giovani. Le sfide socio-culturali sono interpellanze, come pure il cammino della Chiesa e, pur non elaborando molti documenti orientativi per le comunità educanti, tuttavia l'Istituto supera il rischio sempre incombente di offrire linee di azione dettate dall’urgenza dei problemi e dalle emergenze del momento ignorando il cammino percorso.
"La tendenza - precisa Cavaglià - a dipendere eccessivamente dalle spinte dell’attualità viene superata dall’impegno costantemente rinnovato di confronto con il carisma educativo dei Fondatori. Questa è la grande ispirazione, la sicura “vision” che orienta a verificare, reinterpretare, progettare ogni intervento educativo alla luce delle sfide sempre nuove della contemporaneità".
Si può dire che si tratta di una “pedagogia narrata con la vita”, elaborata da donne educatrici quasi “salesiane per istinto” che si misurano instancabilmente con le domande educative emergenti.
Tutto questo, si rileva concretizzato nell'esperienza di studio e di ricerca della Facoltà "Auxilium".
Marcella Farina precisa che "Al "Pedagogico" l’esperienza si è concretizzata in una comunità composita per la compresenza di due comunità: religiosa e accademica, molto numerose, internazionali e intergenerazionali, protese nella realizzazione della finalità "singolare". La vita comune presentava non pochi disagi e problemi; aveva però dei vantaggi: favoriva l’arricchimento reciproco a livello di esemplarità religiosa e realizzava una forma concreta di empowerment e mainstreaming con lo scambio di conoscenze ed esperienze".
Il lungo intervento di Farina si struttura in due parti: la Facoltà come "comunità di ricerca / ricerca-azione" e in alcune sue peculiari ricerche. Nelle conclusioni, la relatrice afferma che "Non si tratta di concludere, ma di proseguire, entrando nei sentieri aperti dalla prima generazione di FMA del Pedagogico con gratitudine, umiltà, coraggio di osare. Soprattutto gratitudine al Signore e all’Ausiliatrice!"
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